Artists

Biography

The Unicam Quartet is a talented group of jazz musicians making very creative music in Italy. I had a great time recording with them on some of their brilliant tunes and I expect to hear more great things from them in the future!

(Jonathan Kreisberg) 

Il quartetto nasce nell’estate del 2009 in sinergia con l’associazione musicale “Musicamdo” e l’Università di Camerino. E’ composto da quattro musicisti marchigiani:

– Fabio Marziali – Sax Alto 
– Alberto Napolioni – Pianoforte 
– Stefano Battaglia – Contrabbasso
– Giacomo Zucconi – Batteria

Esordiscono al Teatro “Marchetti” di Camerino (MC) nel 2009 durante il Premio Internazionale Massimo Urbani e alla prima edizione della biennale di arte “Tutto in gioco” a Civitanova Marche sempre nel 2009. 
Il repertorio è costituito esclusivamente da brani inediti scritti dai componenti del gruppo (Marziali, Napolioni, Battaglia). Fin dall’inizio concentrano le proprie attenzioni all’interplay e alla ricerca di un voce che li distingua dalla moltitudine di gruppi jazz presenti sul territorio nazionale.
Il loro sound matura in fretta: hard-bop, rock, musica mediterranea, pop, latina e musica classica d’avanguardia si fondono per creare atmosfere suggestive, ora dense ora rarefatte, sempre con un’ estrema freschezza ed originalità.

Ottengono preziosi riconoscimenti in vari concorsi:

– Vincitori assoluti del Concorso Giovani Talenti in Jazz – Bergamo Jazz di Treviglio, dove Fabio Marziali riceve anche il premio come miglior solista (2010) 
– Finalisti all’European Jazz Contest – Saint Louis College alla Casa del jazz a Roma tra oltre 100 gruppi selezionati in tutta Europa, dove Fabio Marziali riceve il premio come miglior solista (2010) 
– Finali del Jimmy Woods Awards – Tuscia in Jazz (2010) 
– Primo premio al premio Fara Live Music Festival 2011- Fara in Sabina, dove vincono la possibilità di incidere un disco al Tube Studio, uno dei più importanti studi di registrazione del centro Italia. Alberto Napolioni vince una borsa di studio come miglior solista.

Nel 2010 vengono notati da Paolo Piangerelli, produttore della storica etichetta discografica italiana Philology, che produce il loro primo disco, NEW HOPE, registrato al Teatro Marchetti di Camerino.

“Vi assicuro che d’ora in avanti sentiremo parlare sempre più spesso di UNICAM JAZZ QUARTET composto da un sassofonista (alto e soprano) e anche compositore, Fabio Marziali, dal fraseggio agile ed incisivo, un pianista fantastico e con uno straordinario senso ritmico, Alberto Napolioni, un bassista che sa sostenere i partners con un bel suono e in pieno relax, Stefano Battaglia, ed infine, ma non ultimo, un batterista dalla scintillante vena percussiva. 
Giacomo Zucconi. 

Credo che il loro NEW HOPE possa veramente rappresentare la vera nuova speranza per il nostro jazz.”
(Paolo Piangiarelli – Philology) 

Il disco viene accolto come una vera promessa dalla critica nazionale e segna un punto cardine nella carriera del gruppo.

Nel novembre 2011, grazie al premio da loro vinto a Fara in Sabina, hanno la possibilità di registrare il loro secondo disco, intitolato DON’T BE AFRAID, la cui uscita è prevista per Aprile 2013. Il loro produttore, Enrico Moccia, invita il famoso chitarrista di New York Jonathan Kreisberg, tra i migliori chitarristi jazz al mondo, ad incidere con loro. Si instaura da subito un’intesa incredibile ed il risultato è entusiasmante. Lo stesso Kreisberg si meraviglia per la maturità del gruppo e per la complessità delle composizione in relazione alla giovane età dei componenti.

“Questi quattro ragazzi faranno strada. O almeno, ce lo auguriamo. Perchè sarebbe veramente un peccato se il loro talento e in particolare il loro ensamble si perdesse nel mare di musicisti e proposte del panorama jazzistico italiano e non solo. Qualcuno obietterà che di musicisti bravi è pieno il mondo, eppure raramente come con loro mi è capitato di vedere incarnato il Jazz nella migliore delle sue evoluzioni. Questi ragazzi suonano, compongono e arrangiano con un gusto personale, ben radicato nella tradizione ma con grandi aperture verso il suono moderno….” 
(Maurizio Lavino)