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Un cammino intrapreso con libertà, un pizzico di follia e una buona dose di incoscienza… #intervista

Una bella intervista di romasuonabene ad Alessandro Deledda in occasione dell’uscita di Morbid Dialogues, album realizzato per la nostra Emme Record Label. Uscito il 13 Gennaio, il progetto oltre al piano di Alessandro vede alla ritmica la contrabbassista Silvia Bolognesi e il batterista Ferdinando Faraò, e al sax Francesco Bearzatti.

 

Come nasce l’idea di realizzare “Morbid Dialogues” il tuo nuovo lavoro discografico edito dall’etichetta Emme Record Label/Delexy, registrato al Tube Studio di Enrico Moccia in uscita il 13 gennaio?
Nasce sicuramente dall’esigenza di fare un viaggio, finalizzato alla realizzazione di  un progetto che possa mettere in luce un tipo di improvvisazione libera, un modo di lavorare attraverso un   procedimento che considero opposto alla composizione: partire dall´improvvisazione libera per arrivare al componimento durante il suo percorso estemporaneo.
Prendere una direzione sconosciuta con dei compagni di viaggio che abbiano voglia di intraprendere insieme questo cammino con libertà, un pizzico di follia e una buona dose di incoscienza. Ma soprattutto è stato importante osservarsi reciprocamente, dialogare nel rispetto della tradizione del jazz ma anche assecondando lo stile di ogni musicista che ha partecipato al disco.
Dialogare quindi attraverso dei gesti musicali,  dei timbri , delle intenzioni ritmiche o semplicemente dei messaggi “in codice” da raccogliere simultaneamente al fine di creare un qualcosa che possa avvicinarsi quanto più possibile ad una composizione finale. Il mio approccio mentale è: “siediti e suona il nulla, per poi alzarti e riascoltare un racconto o guardare un quadro  realizzato con una vasta tavolozza di colori”.

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