Un disco fresco, originale che da un lato rimane fedele alla tradizione jazz degli anni ’50, dall’altro propone un’interpretazione innovativa di alcuni dei più famosi standard del songbook americano. Si presenta così Something’s Gotta Swing, opera prima del cantante crooner Davide Palma pubblicata dall’etichetta Emme Record Label il 18 febbraio 2020. Il titolo si ispira al celebre brano di Johnny Mercer intitolato Something’s Gotta Give presente in questo lavoro e che tradotto in italiano ha un duplice significato, ovvero “qualcosa deve succedere” oppure “qualcosa sta per succedere”. Una doppia interpretazione, dunque, che ben rappresenta l’anima di un disco brillante che senza dubbio ha il merito di aver regalato a un jazz tradizionale un suono moderno e accattivante.

Non a caso parliamo di un progetto studiato nei minimi dettagli in cui la voce di Davide Palma, arrangiatore di tutti i brani, ha un ruolo centrale e determinante e in cui si denota una particolare attenzione alla parte strumentale. E infatti pur essendo un disco creato per mettere in risalto l’aspetto del canto c’è una grande importanza alla parte solistica grazie all’utilizzo di strumenti che regalano un sapore diverso ed innovativo all’intera opera di Davide Palma. Per questo motivo la scelta dei musicisti è stata molto attenta ed è stata fatta non solo in base alle caratteristiche dei musicisti, ma anche in base al feeling e soprattutto a quelle affinità musicali che mettono in condizione ogni artista di ottenere un suono coeso ed amalgamato.

La formazione è pertanto completata da Tiziano Ruggeri alla tromba, Piersimone Crinelli al sax baritono, Andrea Candela al pianoforte, Marco Loddo al contrabbasso ed Emanuele Zappia alla batteria. Musicisti che hanno ben chiaro in testa il concetto di interplay e che grazie agli arrangiamenti e alla direzione di Davide Palma hanno ricreato quelle dinamiche che somigliano in tutto e per tutto a quelle delle big band a cui il crooner romano è particolarmente legato. Per questo motivo artisti come Frank Sinatra, Sammy Davis Junior, Sarah Vaughan, Mel Torme e Tony Bennet, pur rimanendo una vera e propria fonte di ispirazione, acquistano una luce del tutto nuova.

Tra i brani più rappresentativi dell’opera si possono citare Too Close for Comfort, Darn That Dream, in cui l’artista ripone profondi significati ed emozioni, ispirandosi anche alle interpretazioni the “grandi” sopra citati. Just in Time, anch’esso ricreato con un’energia ed una dinamica decisamente moderni presenti comunque in ogni brano del disco. Tutto questo a sottolineare che Something’s Gotta Swing non è una semplice celebrazione di standard del songbook americano ma un’elegante reinterpretazione di un immaginario musicale proposto in una chiave elegante e moderna.

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Davide Palma – Something’s Gotta Swing – Emme Record Label

 

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