Un ritorno alla semplicità, dove il senso melodico tipico della musica mediterranea si incontra con la contemporaneità. Si presenta così Dimora, disco del chitarrista Roberto Righetto pubblicato dall’etichetta Emme Record Label nel dicembre del 2017 a distanza di alcuni anni da Nautilus (disco autoprodotto). La formazione, che ha preso parte alla lavorazione del disco, è completata da Marco Strano al sax, Marco Campigotto alla batteria e Mattia Magatelli al contrabbasso. Il disco alterna arrangiamenti minimali, perfetti nella loro semplicità, a struggenti melodie che esaltano la sensibilità artistica del band leader, autore della maggior parte dei brani del disco. Musiche facilmente associabili alle colonne sonore cinematografiche che a volte si mescolano con le melodie tipiche della musica mediorientale. In questo contesto, dunque, la chitarra di Righetto non primeggia mai sul resto della band, rimanendo al servizio della composizione e instaurando un ottimo interplay con gli altri musicisti. Il sassofono di Strano, invece, impreziosisce i brani del disco grazie a delle melodie incisive e pregne di lirisimo, mentre la sessione ritmica di Campigotto e Magatelli crea sempre il giusto tappeto per l’evoluzione del brano.
Non a caso parliamo di un disco compatto dove la musica d’insieme e l’estro del singolo sono sempre al servizio della musicalità. Tra i brani più interessanti senza dubbio la title track, Dimora, ballad dal sapore malinconico in cui il sassofono disegna melodie struggenti e cariche di lirismo. Nella seconda parte del brano, c’è spazio anche per il contrabbasso e la chitarra che, senza mai alzare troppo la voce, accompagnano il sax di Marco Strano in un’atmosfera distesa e rilassata. Languido è, invece, una composizione con una costruzione più articolata: una partenza quasi in sordina con solo la presenza di basso e batteria fa da preambolo alla seconda parte in cui la batteria si accende in un ritmo sempre più deciso. In questo contesto è il sassofono a sprigionare tutta la sua potenza, incalzando sempre di più verso un finale incandescente. Eastern Dance è un brano dal carattere più contaminato dove gli echi della musica mediorientale si sposano con la modernità e con la chitarra distorta di Righetto che diventa il giusto ponte tra avanguardia, tradizione e folklore. Una composizione in cui spiccano interplay ed affiatamento, vero e proprio valore aggiunto nella realizzazione complessiva.
In sintesi Dimora è un disco melodico, immediato e dal sapore un po’ malinconico dove la cantabilità ed il lirismo diventano i veri protagonisti.
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