Il disco si apre con Pop Song, scritta da Michele de Lilla che ha un andamento cadenzato ed è senza dubbio quella che più si avvicina a una forma “canzone” grazie a una melodia diretta e immediata molto riconoscibile. Floating on the surface, di Francesco Assini, rappresenta invece un omaggio alla spensieratezza ed è caratterizzato all’inizio da un suono quasi etereo dove i fiati fraseggiano alla perfezione con grande lirismo. In un secondo momento la dinamica diventa più sostenuta e subentra un pianoforte dall’andamento più cadenzato che poi lascia nuovamente la parola alla tromba, al sax e anche al basso nell’estro improvvisativo. Possibilities, sempre di Assini, è un brano dal carattere più sinuoso e introspettivo che descrive in musica le scelte che si possono prendere nella vita. Holding you at distance è scritto a quattro mani con la prima parte che porta la firma di Fabio Angeli, caratterizzata da un tema limpido e diretto, mentre la seconda, più introspettiva e contemplativa, è stata composta da Michele de Lilla. Prayer è invece una composizione dai tratti più malinconica, quasi onirica e in certe fasi anche minimale che mantiene sempre un grande senso melodico, caratteristica peculiare della band.