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Un disco raffinato, dal grande senso melodico che si esprime attraverso il linguaggio universale della musica, cercando di non chiuderla nelle barriere degli stili o dei generi. In questo modo potremmo riassumere l’essenza del quintetto IFA che venerdì 7 aprile pubblica il disco d’esordio dal titolo omonimo per l’etichetta Emme Record Label. La band, che si è formata dopo il percorso di studi nella Siena Jazz University, è composta da Francesco Assini alla tromba, Matteo Fagioli al sax, Michele De Lilla al piano, Fabio Angeli al basso e da Giuseppe Salime alla batteria. Ogni brano sfugge da una classificazione vera e propria e si muove in un territorio ibrido dove i generi spariscono senza lasciare traccia. Nonostante questo l’attenzione alla melodia, al fraseggio e al lavoro d’insieme sono senza dubbio alcune delle caratteristiche fondamentali. Ogni singola nota, infatti, e ogni singolo intervento sono sempre ben calibrati e al servizio di una che mantiene sempre un’attenzione particolare alla composizione.

Il disco si apre con Pop Song, scritta da Michele de Lilla che ha un andamento cadenzato ed è senza dubbio quella che più si avvicina a una forma “canzone” grazie a una melodia diretta e immediata molto riconoscibile. Floating on the surface, di Francesco Assini, rappresenta invece un omaggio alla spensieratezza ed è caratterizzato all’inizio da un suono quasi etereo dove i fiati fraseggiano alla perfezione con grande lirismo. In un secondo momento la dinamica diventa più sostenuta e subentra un pianoforte dall’andamento più cadenzato che poi lascia nuovamente la parola alla tromba, al sax e anche al basso nell’estro improvvisativo. Possibilities, sempre di Assini, è un brano dal carattere più sinuoso e introspettivo che descrive in musica le scelte che si possono prendere nella vita.  Holding you at distance è scritto a quattro mani con la prima parte che porta la firma di Fabio Angeli, caratterizzata da un tema limpido e diretto, mentre la seconda, più introspettiva e contemplativa, è stata composta da Michele de Lilla. Prayer è invece una composizione dai tratti più malinconica, quasi onirica e in certe fasi anche minimale che mantiene sempre un grande senso melodico, caratteristica peculiare della band.

 

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